mercoledì 29 maggio 2013

"Newsletter dell'Assessorato al Turismo della Provincia di Firenze 29 maggio 2013"

http://www.firenzeturismo.it/analisi-dei-flussi-turistici/aprile-penalizzato-dalla-pasqua-di-fine-marzo.html

"Aprile penalizzato dalla Pasqua di fine marzo"

Secondo i dati delle rilevazioni ufficiali raccolte mensilmente dall’ufficio statistica della Direzione Sviluppo Economico della Provincia di Firenze ed elaborati dal Centro Studi Turistici di Firenze, su un campione di oltre 1.700 strutture ricettive che invia i dati in via telematica, l’andamento dei flussi turistici di aprile 2013 è stato caratterizzato da una diminuzione sia degli arrivi sia dei pernottamenti turistici sul territorio provinciale.
 I flussi turistici relativi a questo mesemostrano in tutta la Provincia un calo stimato intorno ai 7 punti percentuali per ciò che riguarda il numero dei turisti arrivati ed un calo dei pernottamenti effettuati, concentrato per la maggior parte nel settore extralberghiero, intorno ai 9,5 punti percentuali; in questo mese si è registrato un andamento diverso nelle strutture alberghiere, con risultati leggermente migliori rispetto alle strutture ricettive extralberghiere. In città di Firenze si registra un calo inferiore dei pernottamenti con valori intorno al -6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, distribuiti sia nelle strutture alberghiere sia in quelle complementari.
Aumenta la flessione nei risultati provenienti dalle strutture ricettive localizzate nel resto del territorio provinciale dove si registra, in queste realtà, una diminuzione maggiore dei pernottamenti nelle strutture extralberghiere, rispetto alle aziende alberghiere.

Risposta "Assaggia l'Italia" del 29 maggio 2013
https://www.facebook.com/pages/Assaggia-lItalia/255639431228724?ref=tn_tnmn

Alla c.a. Dottor Giacomo Billi
Assassore al Turismo della Provincia di Firenze.

Chissa se non sia veramente il caso di prendere in seria considerazione le nuove idee e le nuove proposte, per rendere la promozione territoriale più corposa e efficace, abbandonando le effimere attività di sviluppo ormai vetuste e superate.


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venerdì 24 maggio 2013

"Coldiretti & Marketing Territoriale"



"Coldiretti & Marketing Territoriale"

Una grande opportunità per una grande Organizzazione, è quella che si dovrebbe cogliere, senza indugiare, senza tergiversare, senza temporeggiare, il "Marchio Italia", ora più che mai, si vende molto bene all'estero ed è motivo di grande richiamo, ma nel campo alimentare non si possono e non si devono seguire nel modo più assoluto le logiche distributive delle grandi firme della moda, una mozzarella o un formaggio e ancor più un prosciutto non possono e non devono, nella distribuzione all'estero, seguire la logica con cui si commercializza una borsa di Gucci, o un vestito di Armani.
L'opportunità da cogliere potrebbe essere sicuramente un Marketing Territoriale a forte caratterizzazione regionale, con programmi e progetti unitari che coinvolgano il grande pubblico straniero, che vuole acquistare i nostri prodotti e visitare le nostre terre, ma che per farlo ha bisogno di trovare i nostri prodotti originali e non le contraffazioni nei propri punti vendita e avere a portata di mano le informazioni e il materiale promozionale necessario per conoscere, valutare, scegliere e poter acquistare le eccellenze territoriali Italiane per loro più giuste.
Un vero marketing territoriale per potersi dire tale, ma soprattutto per raggiungere efficacemente l’obiettivo prefissato, non può assolutamente prescindere dal considerare nel loro insieme, per poterle esaltare, tutte le "Eccellenze Italiane", l'insieme delle valenze, turistiche, ricettive, culturali, agroalimentari, produttive, creative, folcloristiche, musicali, sportive e di qualsiasi altra forma d’arte che a un determinato territorio sono riconducibili e che nelle rispettive regioni di appartenenza si riconoscono.
C'è una grande opportunità per una grande Organizzazione, c'è solo da coglierla.
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sabato 11 maggio 2013

" Italian Brand "

" Italian Brand "
                                                         
Il Brand di una nazione, il suo marchio di riconoscibilità, d’identificabilità può essere facilmente paragonato a quello di una qualsiasi altra marca di prodotto o di servizio comunemente commercializzato.

I fattori che determinano la forza del Brand sono certamente diversi, ma quelli che contribuiscono in modo sostanziale all’affermazione di un marchio di fabbrica di un paese sono senza dubbio riscontrabili nel sistema dei valori che quella stessa nazione riesce a esprimere, nella qualità della vita, nelle possibilità di far business, nel patrimonio territoriale, culturale, artistico, ma soprattutto nella capacità degli stessi stati di creare, realizzare e utilizzare strategie adeguate allo sviluppo delle proprie specifiche peculiarità.

Tutto ciò contribuirà concretamente a dare una forte identità a quello stato, che con questo suo marchio, potrà essere ricordato, apprezzato e scelto dai milioni di persone che popolano la restante parte del mondo.

Se le prerogative, le qualità, le caratteristiche territoriali di uno stato fossero a esclusiva, usufruibilità degli stessi abitanti forse non sarebbe così necessario creare un marchio d’identità.

In tutti gli altri casi, nella stragrande maggioranza delle nazioni la realizzazione o il rafforzamento di un Country Brand è assolutamente indispensabile.

La massima diffusione delle informazioni, l’accessibilità, l’attrattività, e l’usufruibilità delle stesse costituiranno il presupposto indispensabile per la diffusione, la conoscenza, l’apprezzamento, dello stesso.

Valutare quanto della nostra identità è realmente conosciuta all’estero implicherebbe indubbiamente uno studio molto approfondito.

Bisognerebbe, infatti, capire, nel caso della diffusione e conoscenza dell’“Italian Brand” quanto abbiano realmente inciso i diffusi stereotipi, con cui è spesso identificato il nostro paese, quali il sole, la pasta, la pizza, l’amore e quanto poco si sia invece stato fatto per diffondere accreditare, promuovere, conoscere, tutte le altre nostre peculiarità, cosi tanto poco conosciute.

 Quell’immenso patrimonio ampio e variegato, che insiste sul nostro territorio le cui tante anime che lo popolano, con origini e consuetudini diversissime tra loro, hanno saputo conservare, ma non del tutto valorizzare nel corso dei secoli.
 
Pochi paesi al mondo possono vantare, un concentrato così vasto di varietà territoriali, di tesori architettonici, di opera d’arte, di cultura e di tradizioni così vaste.

La nostra Italia, unica e indivisibile, la grande nazione in cui tutti noi ci riconosciamo senza riserva alcuna, è nella sua forma istituzionale una Repubblica, ma si voglia o no, nella sostanza, soprattutto sotto il profilo degli originali per retaggi, per tradizioni, per cultura, siamo una vera e propria confederazione di piccolissimi stati identificabili nelle nostre Regioni, territori ben definiti ricchi di specifiche valenze, d’innumerevoli giacimenti di rarità e preziosità, di gente, di consuetudini, di arte, di territorio, di produzioni, gli uni, molti diversi dagli altri.

Da oltre 150 anni uniti sotto un’unica bandiera, questi territori definiti e identificabili da tempo immemorabile custodiscono immensi patrimoni, inestimabili tesori, molto spesso poco conosciuti sia in Italia sia all’estero.
  
La considerazione e la preferenza fino ad ora accordata all’Italia sono una piccola cosa in confronto a ciò che si potrebbe realmente ottenere se si riuscisse a far conoscere ancora più e meglio ciò che l’Italia realmente è, ciò che possiede e ciò che potrebbe ancor meglio mostrare.
Bisogna partecipare tutto questo, lo si deve far conoscere attraverso una maggiore e migliore divulgazione del "Marchio Italia", rendendo la comunicazione promo/info/pubblicitaria, più diffusa, mirata, soprattutto più facilmente accessibile, utilizzando nuove metodologie, nuove tecnologie, innovative attività di marketing mirate e dirette, per rendere il “Made in Italy” più forte che mai, liberandolo dagli stereotipi e dalle superate promozioni che, per troppo tempo ne hanno limitato la grande potenzialità.

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giovedì 9 maggio 2013

“Un caffè per diffondere la Cultura e l’Italian Style”



Il binomio caffè e cultura è da sempre imprescindibilmente legato a quei punti di ritrovo, bar, pasticcerie, ristoranti, dove piccoli e grandi avvenimenti della storia hanno avuto origine.
Luoghi carichi di fascino dove piccoli e grandi artisti di tutti i tempi hanno ideato e spesso scritto le loro opere, dove più o meno importanti uomini politici hanno pensato, discusso le loro strategie e le loro alleanze.
Caffè, ristoranti, trattorie che, solo con il passare del tempo e in virtù di quei particolari avventori, sono divenuti appunto locali storici.
Particolari punti d’incontro dove attori, poeti, pittori e scultori hanno parlato, proposto, confrontato la loro arte, elevando quegli stessi locali in veri e propri luoghi della memoria, proprio in virtù e in ragione di tutto ciò che era avvenuto al loro interno.
Se questi punti di ritrovo pubblici, anche per le loro rispettive caratteristiche di atmosfera e di accoglienza, hanno visto la genesi e l'evolversi della cultura e della storia, altrettanto potrebbero fare I “Centri di Promozione Italia”  a marchio "Assaggia l'Italia" per catalizzare l’attenzione e l’interesse dei potenziali consumatori, attratti da quell’italianità che tanto piace e tanto attira.
Un nuovo modo, ma anche collaudato sistema  per diffondere la conoscenza dell'arte, del territorio, delle eccellenze e delle valenze Italiane all'estero.
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mercoledì 8 maggio 2013

" Realizzare una "Rete di Intenti" Si può … Si deve fare "




Realizzare una "Rete di Intenti" Si può … Si deve fare.
Sempre di più e da più parti si riscontra quanto le singole attrattività locali, non costituiscano ormai la determinante di scelta per il turista, che si lascia attirare, coinvolgere, sedurre solo da offerte che abbiano sommate in se una serie di valenze territoriali, turistiche, gastronomiche, culturali, folcloristiche e magari anche sportive.

Abbiamo quindi bisogno di fare sistema, abbiamo bisogno di farlo in modo trasversale a tutte le nostre eccellenze e dobbiamo farlo esaltando le Regionalità dei territori, promozionandone tutti gli aspetti caratterizzanti.
Noi di Assaggia l’Italia abbiamo un progetto, abbiamo bisogno di farlo conoscere, abbiamo bisogno di spiegarlo, ciò che può essere scontato per alcuni, non lo è affatto per altri e purtroppo non tutti quelli che dovrebbero comprenderlo per primi hanno voglia e interesse a renderlo possibile.
Abbiamo perciò bisogno di creare da prima una "Rete di Intenti", fra tutti quelli che credono che si possa e si debba cambiare il modo di comunicare il nostro Brand nel mondo e successivamente abbiamo ancora bisogno di creare una "Rete del Fare", per internazionalizzare fra tutte le attività, imprenditoriali, turistiche, culturali, professionali che concorrono a identificare e caratterizzare il rispettivo territorio Regionale, per far conoscere ed esaltare le nostre innumerevoli “Eccellenze Italiane”.
Abbiamo bisogno del concorso di tutti, abbiamo quindi bisogno di tanti "Mi piace".

Chi ha conoscenze ed esperienze si adoperi e le metta al servizio di tutti, abbiamo bisogno di rigenerare la comunicazione promozionale italiana all'estero, abbiamo bisogno di rivedere le politiche distributive dei prodotti di eccellenza, abbiamo bisogno di far conoscere l'Italia più e meglio di come si conosce nel mondo.

Chi non ha conoscenze o esperienze può comunque concorrere con il proprio Mi piace che sarà determinante perché contribuirà a dare maggiore forza e sostegno a quella Rete di Intentiche costituisce il supporto necessario e indispensabile per la realizzazione di questo ambizioso obiettivo.
Abbiamo come conseguente bisogno la necessità di realizzare all'estero una rete distributiva fortemente caratterizzata che permetta una capillare distribuzione di prodotti, di servizi, di informazione e di cultura rivolta finalmente alla potenziale utenza finale attraverso il sistema del Franchising che, con il concorso dei privati, possa far proliferare velocemente i "Centri di Promozione Italia" senza gravare eccessivamente sul bilancio dello Stato.

Dobbiamo contribuire a realizzare tutto ciò, con uno sforzo congiunto, senza considerare prioritaria l'esclusiva tutela del nostro orticello, tanti piccoli orti non hanno mai fatto e mai faranno un grande campo.
Abbiamo bisogno di coltivazioni intensive che sappiano far fronte alle richieste mondiali, che non lascino spazi a tarocchi, in termini di prodotto e non permettano ad altre destinazioni di primeggiare a scapito di quelle Italiane, in termini di turismo.

La sottoscrizione in linea di principio di un "Mi piace" comporta una visione più larga del mero raggiungimento di un interesse specifico.
 
Gli scettici, i pragmatici, i sapienti dovrebbero cessare di essere tali, smettere di rallentare o ostacolare il progresso, pena la loro stessa sopravvivenza che, così facendo, pensano stoltamente di salvaguardare. Dobbiamo tutti ricominciare a credere che si possa e si debba fare il possibile per migliorare la condizione generale, al di là e al di sopra del proprio sapere, della propria conoscenza, della propria mera convenienza.

Perché se è vero che il nuovo spaventa, è sempre il nuovo che ci porta avanti e niente e nessuno potrà mai ostacolarlo.


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